Blog - FemDom il Regno

 

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I pensieri e i diari dei Nostri iscritti!

L’Essere schiavi

L'essere schiavi (inteso come maschile o femminile), non è per tutti. Essere schiavi non vuol dire cercare il proprio piacere ma donarlo. Essere schiavi vuol dire accettare di diventare un oggetto nelle mani della padrona/e. E posso andare avanti con la lista scontata... Ma essere schiavi prima di tutto parte dalla testa dalla consapevolezza di esserlo...Se questo non c'è non accettate di donarvi vi fate male. Piccola considerazione, senza offesa per nessuno.......

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La linea

La linea

Si entra sempre in maniera un po' timida in un nuovo ambiente, ci si guarda subito intorno e si cerca un sorriso uno sguardo un segnale che ti metta a proprio agio. Mi affaccio per la prima volta a questo mondo sento parole mai sentite situazioni che non ho nemmeno mai immaginato gente che supplica per ricevere una piccola attenzione da parte della Dom un ape Regina con intorno tante api operaie che aspirano tutte a la stessa cosa essere dominati dallla Mistress per esaudire le loro fantasie di ogni genere.......

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Cb

Sto testando la cb, idossandola vedrò quanto la riuscirò a tenere e le emozioni che mi darà. La prima notte è stata dura, ho avuto diversi tentativi di erezione, la seconda notte meno, dalla terza notte zero. Durante il giorno noto Gocciolamento, per ovviare al problema ho acquistato dei proteggi slip da donna, sono funzionali allo scopo a contribuscono a mascherare la cb sotto i pantaloni.......

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Sehnsucht

Piove. Ascolto l’acqua che cade e immagino, sogno. Provo sentimenti di nostalgia che l’acqua rende anche più potente, malinconica. Faccio resistenza. M’incaponisco, punto i piedi. Perché superare certe soglie, significa accettare di diventare adulta, assumermi delle responsabilità, guardare con lucidità il tempo che passa, farci i conti. Ma poi, come la definiresti tu, una che ancora resiste sui social, che segue i tutorial su TikTok, senza avere il coraggio di postare niente perché si sa “è......

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Cose che non si raccontano

Ieri sono andata alla presentazione di “Cose che non si raccontano” di Antonella Lattanzi. Un libro spinoso che tratta un argomento davvero complesso. In forma di romanzo, Antonella racconta il proprio percorso per arrivare ad avere un figlio, prima naturalmente poi con procreazione assistita, fino all’epilogo doloroso dell’aborto di tre embrioni.Una storia fatta di dolore, disperazione, ammenda, una storia di rivalsa dal male che una donna porta con sé. Mentre ascoltavo, vedevo altre donne annuire......

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La Professoressa -4

La Professoressa -4

La Signora F. lascia lo studio-ambulatorio molto soddisfatta del trattamento ricevuto. Nel salutare devotamente la cliente e amica della Professoressa accolgo già un nuovo visitatore. Si tratta di un bell'uomo sui 45 anni.E' un rappresentante di dispositivi medici e chirurgici.Mi saluta con una certa enfasi :'Buongiorno ,signorina.Ho appuntamento con il suo capo'. 'Certamente,sono io che gestisco gli appuntamenti della dottoressa'.Lo accompagno fino alla porta dello studio e lo annuncio a Claudia,che lo......

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mogliettina

Dopo la cerimonia Aurora ed io abbiamo partecipato al rinfresco e a tutte le presenti venivo presentato come la sua signora. ho anche subito l'umiliazione di mostrare durante il rinfresco il mio apparato genitale e di venire posseduto dalla mia padrona che indossava il suo strap-on nella sala rinfreschi. dopo questa giornata ci siamo ritirati in auto fino alla villa di sua proprietà. arrivati a casa: "Allora cucciola ti sei divertita?" inizio a piangere in maniera nervosa, e crollo ai suoi piedi......

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rapito parte 5

il risveglio non è dei migliori, non so quale sia il dolore peggiore, sento ancora bruciare dove sono stato marchiato, ma il dolore è fortissimo anche al mio pene. sono ancora stordito ma non sono più in sala operatoria, sono legato a un letto con cinghie bianche, non so se è una stanza o una cella, una luce intensa al soffitto e non c'è nulla tranne il letto non vedo le mie ferite perché indosso un grande pannolone, dalla quale escono due tubetti uno arancione e uno trasparente. devo fare pipì......

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rapito parte 5

il risveglio non è dei migliori, non so quale sia il dolore peggiore, sento ancora bruciare dove sono stato marchiato, ma il dolore è fortissimo anche al mio pene. sono ancora stordito ma non sono più in sala operatoria, sono legato a un letto con cinghie bianche, non so se è una stanza o una cella, una luce intensa al soffitto e non c'è nulla tranne il letto non vedo le mie ferite perché indosso un grande pannolone, dalla quale escono due tubetti uno arancione e uno trasparente. devo fare pipì......

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rapito parte4

il dolore e atroce, non mi era stata fatta alcun tipo di anestesia, il mio busto era leggermente sollevato in modo che potessi osservare ciò che avveniva. la professoressa ha una mano ferma e precisa, incide il prepuzio senza neppure distanziare la pelle dal glande, tutte le sue sottoposte la guardano con ammirazione sopratutto una. il mio sangue è schizzato ovunque e sul bianco si nota moltissimo. le mie grida di dolore la infastidiscono e solo con lo sguardo fa capire a una infermiera di provvede......

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