Glossario BDSM: Sacher Masoch Leopold von - FemDom il Regno

 
Ultimo aggiornamento 02/12/2010 10:39:34

Sacher Masoch Leopold von

Leopold von Sacher-Masoch, scrittore austriaco, nacque a Leopoli nel 1836.

Laureato in giurisprudenza, fu giornalista e narratore, autore di romanzi realistici di ambiente galiziano ed ebraico (L'ultimo re dei Magiari, 1867; Racconti galiziani, 1876; Storie di ebrei polacchi, 1886).

Deve la sua fama ai romanzi erotici (Venere in pelliccia, 1870; Le messaline di Vienna, 1874; Falso ermellino, 1873-1879; Donne crudeli, 1907 postumo) nei quali viene descritto quell' orientamento sessuale che gli fu tipico, e che Krafft-Ebing chiamò successivamente masochismo.

Morì nel 1895 a Lindheim, Assia.

 

Quella di Masoch è la carriera di uno scrittore di successo, anche al di là dei confini austriaci. Le sue opere sono presto tradotte in più lingue. Nel 1887 compie un viaggio a Parigi, dove viene osannato dal mondo intellettuale dell'epoca. Tra gli ammiratori: Zola, Ibsen, Hugo. La prestigiosa Revue de deux Mondes gli pubblica più di un racconto.

Leopold von Sacher-Masoch scrive molto, anzi moltissimo, spesso sotto la pressione dei debiti e degli obblighi familiari. Dal 1856 al 1870 lavora presso l'università di Graz in qualità di Privatdozent di storia generale dell'età nuova. E' attivo, tra l'altro, come giornalista e critico, nonché autore, teatrale.

I primi romanzi e le prime novelle sono di genere storico, con uno smaccato gusto per il folklore e un tocco di fantastico.
Il vero successo - insieme ad una moderata dose di scandalo - arriva soprattutto con Venere in pellliccia e con La donna divorziata (1870).
Dietro questi due romanzi sono riconoscibili le avventure galanti particolari con Fanny von Pistor e Anna von Kottowitz.
Nel 1873 Leopold von Sacher-Masoch si unisce in matrimonio con Angelika Aurora Rümelin ( Wanda) dalla quale divorzierà, dopo lunghe battaglie legali. Nel 1887 sposa Hulda Meister, la governante dei suoi bambini.
Il 9 marzo1895 Masoch muore a Lindheim per un attacco di cuore. Le sue ultime parole: "Aimez moi..." Lo scrittore viveva ormai in disagiate condizioni economiche, testimone della dimenticanza in cui comincia a cadere la sua opera.

L'attività letteraria di Sacher-Masoch si sviluppa a cicli. In una raccolta di novelle, in più volumi, dal il titolo Das Vermächtnis Kains (Il retaggio di Caino) - che gli assicura la fama in Francia - Masoch traccia un grande affresco su amore, proprietà, danaro, guerra e morte.

Conoscitore raffinato e partecipe degli usi e costumi di molti piccoli gruppi etnici marginali all'interno dell'Impero Austroungarico, è in questo mondo particolare che egli spesso trova scenari e materiale adatti per il suo lavoro letterario.
Un ciclo importante riguarda le tradizioni e i racconti ebraici: Judengeschichten, 1878, Polnische Ghetto-Geschichten, 1886, Jüdisches Leben in Wort una Bild, 1892. Particolare attenzione mostra Masoch per la Galizia, terra a cui egli si sente legato, e ama raccontare degli ebrei, dei 'piccoli russi' e delle minoranze polacche che la abitano. In questo panorama troviamo Judenraphael considerato uno tra i più bei racconti dell'autore.
Alla corte di Russia e alla figura della zarina Caterina la Grande Masoch dedica un altro ciclo di racconti "di corte", tra cui Diderot a Pietroburgo, una tagliente satira dello spirito illuminista alle prese con la donna-padrona.
In Die Liebe des Plato, 1870, Sacher-Masoch tocca, se pure con cautela narrativa, il tema dell'omossesualità e del travestitismo.

Oltre a Venere in Pelliccia e alla Donna divorziata, la donna crudele e l'iniziazione pedagogica masochista - tra flagellazioni varie fino al supplizio sulla croce e l'antropofagia - sono temi centrali ne La madre santa, nei racconti Grausame Frauen, 1900, e in Afrikas Semiramis, 1901, pubblicati postumi.

Vicino ad alcune correnti del panslavismo, Sacher-Masoch si distingue per prese di posizione in campo culturale e politico a favore della tolleranza, contro l'antisemitismo, e in difesa delle culture minoritarie dell'Europa orientale. E' attento testimone e, a suo modo, cantore della mescolanza tra cultura slava, ebraica e austriaca, tra misticismo, sopravvivenze di culti pagani e cristianesimo.

Lo psichiatra Richard von Kraft-Ebing, nel suo Psychopathia sexualis, 1891, tratta di Sacher-Masoch, e sotto masochismus elenca una serie di predilezioni, atti e comportamenti erotici e sessuali. Secondo Kraft-Ebing, il masochismo non designa tanto il particolare rapporto tra piacere e dolore, quanto uno stato di asservimento e di schiavitù accettata, un piacere nel ricevere punizioni. Secondo Kraft-Ebing si ha una meccanica masochista quando un soggetto «è controllato dall’idea di essere completamente e incondizionatamente soggetto alla volontà di una persona del sesso opposto; di essere trattato da questa persona come da un padrone, umiliato e abusato. Questa idea è colorata da sentimenti di lussuria; il masochista vive una fantasia nella quale egli crea situazioni di questo genere e spesso tenta di realizzarle».
Sacher-Masoch non accetta la definizione di Kraft-Ebing, né l’utilizzo del proprio nome per definire questa "tendenza". Non si riconosce nella descrizione "perversa", ma le sue proteste, come sappiamo, saranno vane.

 

(fonte; internet)

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