FemDom il Regno

 

FemDom

Riconoscerti

Il bancone era affollato, drinks e ghiaccio in ogni dove, la musica ritmava il tintinnio nei bicchieri, il barman faticavo a vederlo, troppa gente. Il salone era avvolto da luci soffuse, odore di pelle, poco più in là qualche verberazione accompagnata da lamenti mi scaldavano il cuore. L'alcool mi scaldava le budella. Ti cercavo senza sapere chi fossi.. eppure sapevo ti avrei trovato lì, da qualche parte, impaurito, solo, curioso, eccitato, speranzoso. Era pieno di sub randagi, quasi tutti a dorso nudo e con al collo un collarino e pendente il guinzaglio, qualcuno si è avvicinato al mio divanetto e senza ch'io chiedessi si prodigava
per leccarmi i tacchi
per portarmi da bere
per supplicarmi attenzioni
per chiedermi dolore
per portarli a zonzo con il guinzaglio..
Ma non avevo chiesto.
Ero annoiata.
Allora mi sono alzata e avvicinata al bancone ancora troppo affollato e c'eri tu che immediatamente hai fatto spostare alcuni sub appollaiati inutilmente sugli sgabelli per farmi spazio, hai allungato il polso per stornare la consumazione che avrei ordinato -pago ciò che sceglie la Miss!- ho bevuto, sei stato al tuo posto. Mi sono alzata, ho afferrato il tuo guinzaglio e voltandomi ti ho trascinato fino al solito divano. Come ti chiami? ... Interessante. Ti ho sdraiato e usato come uno zerbino tutta sera. Non hai fiatato, hai semplicemente servito, ed eri felice e io fiera di te, ti ho trovato, l'unico sub tra tanti che poteva essere il mio schiavo prediletto.
Novembre 2001, Nautilus privé di Milano, evento dei manettiani, Lady A e trampling.
L'inizio.

Chi l'ha scritto