Ho sentito Padrone "giustificare" il proprio slave dicendo: "Bè ma lui è solo uno schiavo di letto". Come a volerlo proteggere da un "marchio" dispregiativo agli occhi di altre persone. O altre che dopo essersi innamorate del proprio schiavo non sono più riuscite a condividere con lui un gioco di ruoli, ritenendo impossibile considerarlo ancora un sottomesso.
Come possiamo pensare di non essere giudicati " particolari" da chi non vive il nostro ambiente, se i primi a giudicare rapporti, giochi e comportamenti BDSM siamo proprio noi?